Il 20 gennaio 2018 (sarebbe stato il 98° compleanno del regista) a Rimini ha riaperto, dopo un importante restauro, il Cinema Fulgor giusto riconoscimento a Federico Fellini Il 'Maestro' romagnolo che ricostruì la sala del Fulgorr negli studios di Roma per girare "Amarcord". "In questo cinema - sorride la nipote Francesca Fabbri Fellini - è avvenuto il primo meraviglioso lampo, fantastico, il big bang in cui Federichino piccolo, sulle ginocchia del nonno ha visto 'Maciste all'Inferno'. Ed è giusto che da qui - ha concluso - si prosegua verso il Museo Fellini: non a caso il New York Times ha inserito il Fulgor tra le 52 mete per il 2018". Questa storia è bella perché ha come protagonisti una donna intraprendente, un Maestro e un luogo che solo apparentemente è come tanti altri, con una porta, pareti e un’insegna. È la storia della signora Ida Ravulli che nel 1914 decide di aprire un cinema nella sua città, Rimini. Qui, nel cinema Fulgor, qualche anno più tardi, un ragazzino di nome Federico vede il suo primo film, Maciste all’Inferno, seduto sulle ginocchia del babbo. È una folgorazione, al punto che da quel momento, Federico, per guadagnarsi l’ingresso in sala, accetta di aiutare i gestori realizzando bozzetti, ritratti dei divi di Hollywood e cartelloni pubblicitari. Federico è Federico Fellini e il Fulgor è il cinema, reale, che poi troverà spazio anche nelle storie fantastiche del regista premio Oscar. In Amarcord, ad esempio: è la sala attorno alla quale ruota il caleidoscopio umano immaginato da Fellini, quella dove poter tentare un approccio con la Gradisca.Per sessantasei anni, fino al 1980, è stato gestito dalla famiglia di Ida Ravulli: da lei, da suo figlio Carlo Massa e da sua nipote, Marta Massa. Poi un periodo sotto una proprietà diversa sino alla chiusura, poco più di dieci anni fa. Negli ultimi cinque, però, il Fulgor è stato oggetto di lavori di restauro, secondo il progetto ideato da Dante Ferretti, collaboratore di Fellini e tre volte premio Oscar alla scenografia. I sarà nuovo, con due sale, una da duecento l’altra da cinquanta posti, e una programmazione giornaliera fatta di "film di qualità – dicono gli organizzatori –", l’intenzione è quella di organizzare eventi e incontri per esperti o semplici appassionati. In futuro, anche tour dei luoghi felliniani. Non sarebbe giusto però dimenticare chi quel cinema l’ha voluto e con determinazione l’ha aperto. Del resto, le pareti dell’edificio al civico 162 di Corso d’Augusto, per quanto ri-pitturate, ri-arredate, hanno assorbito e conservano vividi i ricordi di tutti quegli anni. Per questo motivo, all’ingresso del nuovo Fulgor sarà appesa una foto di Ida Ravulli insieme con suo figlio Carlo Massa.
Nella speranza, chiosa Sergio Rubini, alter ego del cineasta nella pellicola 'Intervista', che "possa essere conosciuto un pò di più dai giovani perché nel nostro Paese abbiamo la memoria corta. Fellini era un poeta e non è importante solo per il cinema, è importante per gli uomini, per le persone".